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Visualizzazione dei post da agosto, 2020

Approfondimenti sull'improvvisazione

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Per seguire al meglio l’articolo che state leggendo è necessario aver assimilato le nozioni e gli elementi musicali esposti sul mio manuale di chitarra moderna, così come occorre aver acquisito una buona base teorica e di ascolto degli artisti fondamentali per comprendere e suonare la chitarra moderna. Tra le altre cose, per essere musicisti completi e possedere una personalità artistica è indispensabile la consapevolezza. Consapevolezza musicale, individuale, della propria personalità, delle realtà sociali e artistiche che ci circondano e, aggiungerei, della capacità personale e intima di sondare e cercare dentro la propria sensibilità e le proprie emozioni. Il taglio iniziale di questo post sembra più quello di una discussione che non di una lezione vera e propria, ma è proprio questo che devono saper fare gli allievi ben preparati: discutere, analizzare, esplorare e se necessario esaminare in senso critico la musica, l’insegnante e le nozioni che hanno costruito e avuto parte nel lo

L'improvvisazione

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Il cerchio rappresenta da sempre, nell'arte e nella cultura umana una figura ancestrale (come anche  nella simbologia religiosa, ma l'analisi richiederebbe diverse pagine),  un principio d’ordine e d’armonia . Il cerchio ci dice chiaramente che prima o poi tutto torna al punto di partenza, che la vita non è solo un andare sempre avanti, come invece suggerisce la freccia del tempo. La realtà e le cose non hanno un’unica direzione, a volte tornano, si ripetono. In musica lo vediamo col circolo delle quinte e delle quarte, così come anche il senso della cadenza ci suggerisce il ritorno alla tonica, al punto di inizio. Meglio ancora se pensiamo alla spirale, in musica con l’ottava (o alla scala naturale non temperata, in cui non riscontriamo la chiusura del cerchio) torniamo al nostro punto di partenza (la tonica) ma a un livello superiore. La nostra melodia ha una direzione, lo vediamo chiaramente con le note stese sul pentagramma, ma in realtà è un continuo ripetersi circolare di

Prospettive

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La musica a volte può essere un angolo in cui raccoglierci, un angolo della mente, un momento di riflessione, un po’ di solitudine nella quale ogni tanto isolarci per ritrovare il nostro sentire, per lasciare il rumore del mondo dall'altra parte, in un’altra stanza. L’angolo della memoria, dei ricordi, del silenzio. Spesso gli angoli sono i luoghi dove lasciamo che la polvere si raccolga o dove magari nascondiamo un mobile che non ci piace… ma può anche essere il luogo dal quale guardare le cose da una prospettiva diversa. Da una diversa “angolatura”. Magari attraverso un nuovo suono, una scala inusuale, un rumore inaspettato, i suoni a volte anche insoliti e originali della natura… un modo per aprire i nostri orizzonti “mentali”. Proviamo ogni tanto a uscire dagli angoli impolverati delle abitudini. Attraverso l’ascolto!  E se ad ogni angolo, la geometria ce lo insegna, corrisponde uno spigolo, i nostri sono fatti anche di musiche, di canzoni, di autori che proprio non riusciamo a

La crescita del chitarrista

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Ascoltiamo la musica senza frontiere e pregiudizi. Ascoltiamo gli altri musicisti, cerchiamo di capire la loro cultura, i loro suoni, guardiamo come si muovono, cosa hanno da dire, la sensibilità con la quale si esprimono, le emozioni che trasmettono e la loro capacità di emozionarsi. Possiamo ascoltare altri chitarristi, pianisti, trombettisti… insomma quello che vogliamo, l’importante è farlo senza tabù per il personaggio o per il genere che suona. È fondamentale! Il musicista è una persona che comunica, dopo viene il suo strumento. Non che lo strumento non sia importante: personalmente ho una vera e propria venerazione per le mie chitarre. Provo per loro umile rispetto e penso che se mi permettono di esprimere quello che sento, le mie emozioni, le mie sensazioni non possono essere considerate soltanto degli oggetti, dei soprammobili o dei pezzi di legno ben intagliati. Sono sicuramente qualcosa di più, ma prima ci siamo noi. Restare attenti verso l’attualità e i nuovi sentieri music

Il ritmo

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Potremmo definire il ritmo come un susseguirsi regolare di eventi sonori. Può trattarsi di un rumore, come i nostri passi sulla strada, oppure il tic-tac delle lancette dell’orologio, il battito del nostro cuore… o un suono vero e proprio, quello che a voi rende meglio l’idea e con la massima semplicità possibile vi chiarisce il concetto. Quindi, dato che il concetto e l’idea sono semplici, complichiamoli un po’ con un esempio: il tic-tac dell’orologio sovrapposto all'eco dei vostri passi in un vicolo lascia già intuire una maggior complessità. Sono quindi possibili diverse sovrapposizioni o ripetizioni anche irregolari che intersecano pulsazioni regolari di fondo. In effetti, il ritmo è molto più di un’unica scansione regolare ripetuta nel tempo. Anche solo lo spostamento articolato degli accenti rende le cose più interessanti: pensiamo alle complesse figure scandite dai tamburi africani, alle percussioni sudamericane o indiane (per esempio le tabla), al ruolo del contrabbasso e d

POESIE

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by G.K.Paquola IL COLORE DEL MARE  Sassi levigati sporcati di sale I riflessi dorati, le mani bagnate di sole (son tutti ricordi) Gli spruzzi di ore inutili, o utili O eterne Son orme sulla spiaggia del cuore Sono banchi di alghe Brandelli del colore del mare versi riletti, riflessi di sole Posti, imposti. Riposti Sento solo il rumore del molo (nell'anima, in fondo al cuore) Le mani bagnate di vita Mentre in silenzio, cammino Sul colore del mare E poi ci incontreremo all'orizzonte, amore AMORI Ci sono amori che vanno e amori che vengono Amori che svaniscono e amori che rimangono Ci sono amori come un melograno Dove ogni giorno è un chicco da gustare Ci sono amori scritti sulla carta E amori che invece non scriveranno mai Ci sono amori come fotocopie E amori che passano come delle nuvole Ci sono amori nati dietro ai vetri E amori che invece nascono per strada Ci sono amori che bruciano l'anima E amori come in una favola Ci sono amori che cominciano per gioco

Immagina

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Che cos'è la creatività? Se facciamo un po’ di ricerche in rete troviamo le definizioni più disparate. Per Wikypedia ad esempio è l'arte o la capacità cognitiva della mente di creare e inventare ma, aggiunge, il termine può comunque prestarsi a molte interpretazioni e a significati diversi. Per Albert Einstein “La creatività non è altro che un'intelligenza che si diverte.”. Leggiamo ancora che gli antichi Greci identificavano la creatività con la capacità poetica. Sull'enciclopedia Treccani, leggiamo che in psicologia è il processo intellettuale divergente rispetto al normale processo logico astratto. La capacità di creare con l’intelletto, con la fantasia ed è associata alle parole estrosità, fantasia, fecondità, inventiva, vena, genialità. Poincaré (uno dei più importanti matematici dell’Ottocento), invece, definisce la creatività come la capacità di unire elementi preesistenti in combinazioni nuove, che siano utili. Inoltre può essere la scoperta di nuovi problemi, d

Con... fusion

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Cos’è Fusion? Bella domanda. Facile fare con-fusione. Non sono un amante delle etichette. Penso che catalogare la musica sia un po’ come sminuirla e ricondurla a un ruolo predeterminato e a volte artificiale. Spesso si usano alcune definizioni per comodità didattica, perché è più semplice fare riferimento agli elementi musicali che caratterizzano certi generi, per esigenze di ricostruzione storica, perché la critica o i cataloghi commerciali hanno stabilito delle regole e così via. Si tratta di definizioni consolidate e semplici da utilizzare quando si vuole riassumere in una parola realtà musicali e socioculturali molto complesse. Resta da osservare però, che questo riduce la musica a degli schemi, se non addirittura banalizza i contenuti e le dimensioni espressive di ogni musicista o di una corrente stilistica, le contaminazioni e via discorrendo. In ogni caso non di rado i confini risultano incerti o sfumati.  Per quanto riguarda il termine fusion, volendo sintetizzare e semplificar

La musica che cura

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Come musicista curioso e appassionato ho sempre sentito l’esigenza di esplorare e approfondire tutti gli aspetti del suono e della musica. Le definizioni tradizionali di un dizionario o di un qualsiasi manuale di musica si limitano a parlare del suono come di un fenomeno acustico caratterizzato da altezza, timbro, intensità, oppure come vibrazione prodotta da un corpo in rapida e regolare oscillazione e definiscono la musica come l’arte e la tecnica di organizzazione del suono.  Descrizioni che ho sempre trovato aride e insufficienti. La musica fa piangere, ridere, emozionare, scatena passioni, stati d’animo, stati di trance e tanto altro di cui il musicista deve tenere conto già ai suoi primi passi. È già all'inizio della formazione che è importante sviluppare consapevolezza, perché non bastano solo la tecnica e la padronanza formale per diventare buoni musicisti. Ognuno di noi, del resto, anche senza l’orecchio allenato di un musicista esperto, sa cogliere la differenza tra una g